Tavolo tecnico sul prezzo del latte, nessun accordo tra allevatori e trasformatori
Fumata nera per l’intesa di filiera sul prezzo del latte alla stalla in Puglia, con lo strappo di Confindustria che ha deciso di non sottoscrivere il protocollo tra allevatori e trasformatori. A darne notizia è Coldiretti Puglia che per prima nei mesi scorsi aveva sollevato la necessità di definire un prezzo del latte alla stalla che non dovesse andare sotto i costi di produzione rilevati da Ismea, ovvero 0,44€/lt, appello accolto dall’assessore regionale all’Agricoltura Pentassuglia che ha fortemente voluto una intesa a beneficio dell’intero sistema produttivo lattiero – caseario pugliese.
Il prezzo del latte alla stalla in Puglia non può andare sotto i costi di produzione calcolati da ISMEA, quando nella forbice tra produzione e consumo – stigmatizza Coldiretti Puglia - ci sono margini da recuperare per garantire un prezzo giusto e onesto che tenga conto dei costi degli allevatori e la necessaria qualità da assicurare ai consumatori. Sono riuscite a sopravvivere con grande difficoltà in Puglia – conclude Coldiretti Puglia – appena 1.400 stalle per la produzione di latte, a causa principalmente del prezzo del latte spesso non remunerativo, dovuto non solo alla crisi, ma anche e soprattutto alle evidenti anomalie di mercato con i prezzi alla stalla che subiscono inaccettabili ‘fluttuazioni’ e agli alti costi di gestione degli allevamenti.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente regionale degli allevatori Pietro Laterza. “Siamo molto rammaricati perché eravamo fiduciosi che l’impegno messo in campo dall’Assessore Pentassuglia per definire un accordo a vantaggio dell’intero settore lattiero caseario pugliese non avrebbe trovato gli ostacoli che invece oggi una parte del mondo della trasformazione ha posto sul tavolo, in maniera abbastanza pretestuosa. Gli allevatori – prosegue Laterza – sono in forte sofferenza a causa dell’aumento di gran parte delle materie prime destinate all’alimentazione degli animali ma soprattutto rivendicano un accordo sul prezzo che in Puglia manca ormai da troppi anni. Occorre quindi uno sforzo comune per recuperare una intesa che riconosca il giusto prezzo all’allevatore in una logica di complessiva valorizzazione del comparto zootecnico e lattiero caseario che oggi, grazie anche alla DOP Mozzarella di Gioia del Colle, è sempre più in grado di portare nel mondo l’immagine di una Puglia che produce qualità in un giusto rapporto che preveda una equa ripartizione della ricchezza all’interno della filiera. Ci auguriamo quindi – conclude Laterza – che la prossima settimana il tavolo possa essere riconvocato e che un atteggiamento più responsabile della parte industriale possa rendere finalmente concretizzabile un accordo dignitoso per tutti”.